"Quando ho detto che è possibile, è possibile, ma non sarà facile, non è facile, perché è chiaro che la situazione da un punto di vista puramente militare è più difficile, si parla di offensive, controffensive." "Secondo lei però, e li conosce bene entrambi, Putin da un lato e Zelensky dall'altro, esiste la volontà politica?" "Dobbiamo fare la differenza tra i principi di protezione, per esempio dire che non si deve attaccare la centrale, la centrale deve essere utilizzata come una base militare, e la manifestazione di questi principi sul piano territoriale e questo è difficile, questa è la sfida che ho, perché per i militari, per i decisori militari, russi e ucraini, tutto si riferisce a una limitazione e una limitazione territoriale è un'idea che non vogliono accettare." "Ci sono player che secondo lei dovrebbero fare di più, o la AIEA ha l'aiuto e il sostegno di cui ha bisogno?" "Ho trovato, e l'Italia ha dato un supporto importantissimo, altri Paesi sul piano europeo, Stato Washington ha avuto consultazione e sarò tra pochi giorni nuovamente in Russia per continuare queste consultazioni. Credo che l'importante è sostenere questo spazio, quasi dirò, quasi l'unico spazio di negoziazione bilaterale che esiste, è logico perché il pericolo è enorme intorno a una centrale nucleare." "Vedrà Vladimir Putin?" "Questa volta non lo so forse un po' più tardi, vedremo un po' l'evoluzione delle consultazioni, questo dipende un po' da questo fattore." "Lei è dopo 13 mesi è ottimista che alla fine si riuscirà a garantire quella zona di sicurezza, sia pure più piccolina?" "Non posso permettermi il pessimismo, lo dirò così, devo lavorare sempre per assicurare questo ed evitare un incidente nucleare. Questa è la mia responsabilità.".