Chi più inquina, più paga, i soldi vengono investiti per aiutare la transizione verde. Questo il concetto base del nuovo accordo europeo per l'ambiente, il New Green Deal. L'Europa con un piano ambizioso si mette all'avanguardia nella lotta ai cambiamenti climatici e prova a raggiungere obiettivi considerati al momento se non impossibili molto ambiziosi. Lo scopo finale è quello di diventare, nel 2050, neutri ad emissioni zero e di ridurre del 55% entro il 2030, tra meno di 9 anni. Per farlo viene stabilito un prezzo per ogni litro di anidride carbonica prodotta, chi inquina paga a seconda di quanto inquina. Chi rinnova i propri mezzi di produzione riceve aiuti e sovvenzioni, chi sceglie di andare a produrre fuori dall'Unione Europea, per risparmiare, non lo troverà conveniente perché ci sarà un meccanismo di difesa che imporrà dei costi per l'importazione di beni e servizi prodotti fuori dall'Unione in maniera non ecologica. Tutto ciò però può costare ai cittadini che vedranno aumentare i prezzi di tante cose prodotte con metodi verdi. A questo l'Europa dovrebbe rimediare con sovvenzioni, aiuti ed investimenti ricavati dalle centinaia di miliardi del Recovery Fund, dal bilancio europeo e dai soldi raccolti da chi produce con più emissioni. Nei prossimi 15 anni dovrebbero cambiare, ad esempio, le macchine che guidiamo, che diventeranno completamente elettriche, il tipo di riscaldamento di molte abitazioni, il carburante di navi ed aerei e molte delle fonti energetiche utilizzate dall'industrie europee. Non c'è compito più nobile di questo, ha detto Ursula von der Leyen, dobbiamo lasciare un pianeta più vivibile alle nuove generazioni.