Luigi Mangione torna in tribunale a New York accolto dai fan

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1 mese fa

Mangione arriva in aula con le mani e le caviglie ammanettate. Il 26enne italo-americano, originario di Baltimora, indossa un giubbotto antiproiettile sopra un maglione verde. È accusato di omicidio di primo grado con l'aggravante del terrorismo per aver ucciso, il 4 dicembre davanti a un hotel di Manhattan, Brian Thompson, CEO di una delle principali assicurazioni sanitarie del Paese, la United-Healthcare, e per questo rischia l'ergastolo senza possibilità di libertà vigilata. Come è previsto dall'udienza, durata 30 minuti, non emergono novità sostanziali, trattandosi solo di una verifica dello stato del processo. Ore prima che iniziasse l'udienza, decine di persone hanno raggiunto il tribunale, sfidando le rigide temperature di New York solo per assistere al procedimento e soprattutto per riuscire a vedere Mangione. Dentro il tribunale, dove l'anno scorso il Presidente americano Donald Trump affrontava un processo penale per un caso di risarcimento di danni, molti giovani donne riempivano i corridoi mostrando cartelli con la scritta "Liberate Luigi" e "L'assistenza sanitaria è un diritto umano". Nonostante le gravi accuse che lo riguardano, Luigi Mangione continua a ricevere dimostrazioni di stima da una parte non irrilevante dell'opinione pubblica. Procede anche la raccolta fondi organizzata per sostenere le spese legali. Al momento ha già superato i 500mila dollari, a metà strada dall'obiettivo finale: quello di raggiungere il milione. .