Rosso il colore dello sfondo, rosso l'abito e il velo, rosse le labbra. Il colore della passione, certo, ma ancor di più della forza e della determinazione. Quella forza che ha permesso a una fanciulla ridotta in fin di vita dalla violenza brutale dei talebani, con l'unica colpa di essere femmina e di aver detto ad alta voce che anche alle femmine deve essere garantito il diritto allo studio, di trasformarsi in una donna laureata ad Oxford e attivista dei diritti civili. Oltre ad essere, la ventitreenne Malala Yousafzai, la più giovane persona al mondo ad essere premiata col Nobel per la Pace. La copertina della versione britannica di Vogue le rende omaggio così. Un attivismo autentico e indomito il suo che le fa dire che l'impegno per la difesa dei diritti umani e civili va ben al di là dei social media. Spesso, ha commentato la giovane pakistana nell'intervista con Vogue, accostiamo l'attivismo al tweet, ciò va cambiato perché tweet è tutto un altro mondo. Penso che prima di entrare in politica si debba aver ben chiaro perché lo si fa e con chi lo si vuole fare, ha aggiunto. Hanno cercato di zittirla per sempre, hanno cambiato indelebilmente il suo volto ma non hanno cambiato lei, anzi, è successo l'esatto contrario. Conosco il potere che una ragazza porta nel suo cuore quando si pone un obiettivo e ha una missione. Spero che ogni ragazza che vede questa copertina sappia che può cambiare il mondo, ha scritto su Twitter.