Sono trentasei finora le vittime accertate della tentata rapina in un casinò di Manila, evento avvenuto questa notte e che, nonostante fosse stato originariamente attribuito e rivendicato con un tweet da un gruppo di radicali islamici, sembra sia invece opera di uno squilibrato che ha tentato inutilmente di rapinare una delle case da gioco più frequentate di Manila. Il responsabile, un filippino con numerosi precedenti penali, si è poi dato fuoco ed è morto. Polizia ed esercito, subito intervenuti, hanno fatto molta fatica a ricostruire le fasi dell’attacco anche a causa dei racconti discordanti dei testimoni in stato di choc. Alla fine sembra che il rapinatore, appena entrato, abbia sparato alcuni colpi in aria gettando poi benzina su alcuni tavoli da gioco e appiccando il fuoco. Tutte le vittime, molte delle quali facenti parte del personale e il cui numero potrebbe aumentare nelle prossime ore, dato che ci sono più di settanta feriti gravi ricoverati, sarebbero morte asfissiate a causa del fumo sviluppatosi nelle sale. “Anche se ci sarà qualcuno che tenterà di rivendicare questa tragedia, siamo sicuri che in questo caso il terrorismo non c’entra”, ha dichiarato Ernesto Abella, portavoce del Presidente Rodrigo Duterte. Si tratta di uno squilibrato che, anziché essere stato trattenuto in prigione dove probabilmente doveva restare, era stato messo in libertà.