Il piatto forte non poteva che essere il suo rapporto con la Russia. D'altra parte, con Mosca, Marine Le Pen ha sempre avuto legami stretti eppure il dossier non l'ha penalizzata in questa elezione. Al contrario, evidentemente l'ha caratterizzata anche se non sono mancate contestazioni fuori e dentro la sala della conferenza. Preparata all'incontro con la stampa, Le Pen ha saputo schivare le domande su un prestito ottenuto da una banca russa per finanziare la campagna del 2017, ribadendo che intende mantenere un dialogo con la Russia come fatto da Macron nell'interesse francese di evitare un'alleanza russo-cinese. Centrale anche la sua visione dell'Europa. Le Pen ha detto di voler trasformare l'Unione Europea in un'Alleanza Europea delle Nazioni, che mantenga il più possibile intatta la sovranità della Francia. Un modo per riformarla dall'interno, secondo la candidata, che rispetto alle elezioni di 5 anni fa non mette più sul tavolo la posta di una Frexit. Non ufficialmente almeno, perché la sua visione della partecipazione francese al progetto unico europeo è alla fine una serie di piccole Frexit di fatto insostenibili. Infine il tema NATO a proposito della quale Le Pen garantisce di non voler abbandonare l'alleanza, ma solo il Comando Militare Integrato a cui la Francia si è unita soltanto nel 2009 dopo 43 anni di assenza. Ed è lì che un tassello alla strategia estera della leader del Rassemblement National si è aggiunto. "Dal momento in cui la guerra tra Russia e Ucraina finirà e sarà regolata da un trattato di pace, mi pronuncerò in favore della messa in opera di un ravvicinamento strategico tra NATO e Russia come era già stato previsto una volta. È l'interesse della Francia e dell'Europa, ma credo anche degli Stati Uniti." "Una dichiarazione che marca tutta la distanza tra i due sfidanti verso il ballottaggio del 24 di aprile. Intanto l'ultimo sondaggio Ipsos dà Macron vincitore con il 55% delle preferenze e un aumento significativo dell'affluenza al voto.".























