Seduto a un piccolo tavolo uno di fronte all'altro, Vladimir Putin e Sergei Shoigu, parlano in tono confidenziale. Il leader del Cremlino resta impassibile, quasi glaciale congratularsi con il responsabile della discesa Russo, per il risultato che per Mosca è una bandiera da sventolare con enfasi di fronte al mondo, e ai russi per risollevare il morale di un paese messo a dura prova dalla resistenza ucraina. Putin, sa che entrare nell'acciaieria è ancora troppo rischioso, anche per i suoi soldati. La partita su Mariupol non è finita, occorreranno altri 3-4 giorni per portarla a termine, durante i quali militari ucraini, potranno deporre le armi, e lasciare la città attraverso corridoi umanitari. La città è nel sacco da giorni, ma Kiev non conferma la sua caduta. La guerra è anche questo, la guerra si combatte anche con la propaganda. Un tribunale russo, ha multato Google per informazioni di guerra, definite false. Mosca, ha imposto sanzioni contro 29 funzionari, imprenditori e giornalisti americani, tra cui la Vicepresidente Kamala Harris e l'amministratore delegato di Meta Zuckerberg. Mentre il Presidente del colosso petrolifero russo Lukoil, si è dimesso perché contrario all'invasione dell'Ucraina. Intanto Il Segretario del Consiglio Nazionale di Sicurezza e Difesa ucraino, fa trapelare la notizia di un complotto per uccidere Zelensky. Ordinato direttamente da Putin, che avrebbe incaricato del leader ceceno Ramzan Kadyrov il 3 febbraio scorso.