A Marrakech abbiamo una casa di accoglienza che accoglie regolarmente bambini malati di cancro che si curano presso l'ospedale di Marrakech che è il principale centro di cura del tumore pediatrico per tutta l'area Sud del Marocco, un'area molto vasta. Quindi il terremoto ha fatto sì che i bambini, in questo momento, non possano avere una casa perché è stata, insomma, colpita. Per fortuna non è caduta ma non sappiamo se è agibile o meno, dobbiamo fare i controlli, e i bambini stanno dormendo, anche loro insomma, fuori. C'è un campo da calcio di fronte alla casa ed è la seconda notte che dormono lì, e sono bambini che stanno facendo le cure oncologiche, le chemioterapie eccetera; quindi, non è certo il luogo adatto per dormire ma non c'è altrimenti in questo momento. E dovete considerare che ci sono bambini che fanno anche 1500 km per venire a fare la chemioterapia a Marrakech. È un'area vasta e non riusciamo perché il terremoto ha interrotto i collegamenti e perché, purtroppo, non sappiamo se è solo questo o qualcuno è sotto le macerie, non sappiamo per tanti di loro dire, per almeno un 30% di loro, non riusciamo ad avere dei collegamenti. Ovviamente noi abbiamo di tutti indirizzi, numeri di telefono, stiamo chiamando, contattando regolarmente. Lo stesso ospedale di Marrakech è un ospedale al collasso perché sta accogliendo anche tutti i feriti. Peraltro, va detta una cosa che il Marocco non ha ufficialmente chiesto aiuti alla Comunità Internazionale, quindi il lavoro delle ONG come Soleterre, che si muovono con i fondi privati, al momento, è l'unico aiuto che può veramente arrivare a queste persone. Perché se non chiedi l'aiuto ufficiale gli Stati poi non finanziano l'aiuto, quindi questo è un elemento politico estremamente importante.