C'è la volontà certificata da entrambe le parti di rilanciare i rapporti bilaterali. C'è il riconoscimento reciproco di solide basi di amicizie e di autorevolezza. Per la Cina sullo scacchiere internazionale da parte italiana e per l'Italia, da parte cinese, di una influenza culturale diplomatica in ambito europeo. Dopo l'incontro nella grande sala del Popolo con Xi Jinping, Mattarella è un mio buon amico, dichiara a sorpresa il Presidente cinese, è la volta del Primo Ministro Li Qiang che, sempre di Mattarella dice, è uno statista di grande reputazione e un amico di vecchia data del popolo cinese. Segnali inequivocabili che confermano quanto la visita di Stato di Mattarella sia stata fortemente voluta dalle autorità di Pechino. Un dialogo che si basa su valori come l'amicizia antica tra i due Paesi che affonda le radici in una storia millenaria dal gesuita Matteo Ricci a Marco Polo, figure chiave anche per i cinesi stessi. Un'amicizia che ora guarda al futuro nuovamente e con più fiducia reciproca. Reciprocità, appunto, è però quella che chiede altrettanto chiaramente e senza mezzi termini il Presidente della Repubblica nel suo intervento, la lectio magistralis all'Università di Pechino, altro attestato cinese riservatogli. "Lo spirito costruttivo che ci anima sollecita un rapporto equilibrato che consente la rimozione delle barriere che ostacolano l'accesso al mercato cinese". Reciprocità che vuol dire anche riequilibrio nei rapporti commerciali tra Italia e Cina, come chiede al Premier cinese nell'incontro ufficiale. Ma il Capo dello Stato non si ferma qui, lancia un invito universale su una questione complessa in Cina: la tutela della dignità della persona non è un interferenza, dice. E ancora sul piano geopolitico, riconoscendo il ruolo fondamentale da protagonista di Pechino chiede che la Cina faccia sentire la sua voce sull'invasione russa in Ucraina. "La Cina è uno dei protagonisti fondamentali della vita internazionale, faccia uso della sua grande autorevolezza adoperandosi per porre termine alla brutale aggressione russa". Le differenze ci sono ma, sottolinea Mattarella, non possono mai far velo fra amici. Un rapporto solido che va oltre le increspature degli ultimi tempi. Mattarella lascia Pechino, ultime due tappe le città di Hangzhou e Canton con una consapevolezza: il rispetto, l'amicizia e la volontà cinese di superare le incomprensioni legate all'uscita italiana dalla "via della seta". Un nuovo punto di partenza, dice Xi Jinping.