È una star mondiale, un sex symbol, secondo la rivista Time, uno degli uomini più influenti al mondo. Soprattutto però, Matthew McConaughey, è un orgoglioso texano, anzi di più, un texano di Uvalde. Ieri pomeriggio ha incontrato, privatamente, il Presidente degli Stati Uniti e poco dopo, con un intenso e appassionato discorso, proprio lui, possessore di armi, si è trasformato nel più potenti testimonial della lotta della Casa Bianca ai "facili fucili". Nessuna recitazione stavolta per il Premio Oscar, di cui, In passato, si è immaginato un futuro in politica. Voce rotta dall'emozione, profondo accento texano, dal podio della sala stampa della Casa Bianca, McConaughey ha raccontato le storie dei bimbi vittime della strage a scuola: i nomi, i sogni, le scarpe verdi che sono state l'unico modo per riconoscere un corpo straziato. Diviso, tra democratici e repubblicani, il Congresso americano sembra essere in grado di approvare soltanto modeste proposte.























