Quinta giornata di scambi tra ostaggi israeliani e prigionieri palestinesi. I tre uomini israeliani salgono su un palco allestito nell'area di Deir Balah, nel centro della Striscia di Gaza. Sono visibilmente malnutriti e deboli, vengono forzatamente intervistati e chiedono al Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu di portare avanti tutte le fasi del cessate il fuoco al momento ancora sul tavolo delle trattative. Uno di loro, Eli Sharabi, scoprirà della morte della della moglie e delle due figlie uccise durante l'attacco del 7 ottobre di Hamas. sul territorio israeliano solo al momento del ricongiungimento con i familiari più prossimi dopo 16 mesi di prigionia. Il governo israeliano si è lamentato con gli Stati mediatori Egitto e Qatar per le condizioni di salute dei tre ostaggi. Poco dopo la liberazione degli ostaggi israeliani, si sono aperte le porte delle carceri israeliane per 183 prigionieri palestinesi. 45 tra Cisgiordania occupata e Gerusalemme Est. 111 palestinesi detenuti durante la guerra dell'esercito israeliano, sono invece tornati a Gaza. 7 uomini condannati all'ergastolo da Israele per attacchi terroristici sono stati espulsi in Egitto. 7 prigionieri, inoltre, sono stati ammessi in ospedale per via di precarie condizioni di salute, mentre l'esercito israeliano è entrato nelle case di numerose famiglie dei detenuti ed ha lanciato volantini su Ramallah, in entrambi i casi intimando la popolazione ad evitare festeggiamenti. Israele ha confermato l'invio di una delegazione a Doha in Qatar per iniziare a discutere alcuni tecnicismi intorno alla seconda fase della tregua. Una delegazione di Hamas è andata invece a Teheran nell'occasione dell'anniversario della rivoluzione iraniana, incontrandosi con l’ayatollah Kamenei, che si è congratulato per quello che ha definito una vittoria sul regime sionista. .