Conceda la grazia a Benjamin Netanyahu. Questo l'invito per iscritto del Presidente americano Donald Trump all'omologo israeliano Isaac Herzog, sostenendo che quello contro il premier è un processo politico e ingiustificato. Una mossa poco diplomatica, un'ingerenza di fatto negli affari interni di un Paese straniero, ma non nuova per il Tycoon, che già un mese fa aveva lanciato lo stesso appello, nel mezzo del suo discorso pubblico alla Knesset, il Parlamento israeliano in occasione dell'accordo di cessate il fuoco con Hamas. L'ufficio di Herzog si è limitato a rispondere formalmente specificando che per concedere la grazia serve una procedura formale. Netanyahu è accusato di corruzione, frode e abuso di fiducia in tre casi separati istruiti nel 2019. Il processo iniziato a maggio 2024 ha subito diversi ritardi dovuti, tra le altre cose, alla guerra tra Israele ed Hamas, con il leader israeliano che ha sempre negato di avere compiuto illeciti e accusa il sistema legale di essere contro di lui e il suo governo. Un esecutivo che sta mostrando una deriva autoritaria dopo il sì in prima lettura della Knesset alla legge sulla pena di morte e sulla chiusura dei media stranieri, il Ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, ha ordinato la chiusura della radio dell'esercito entro il 01/03/2026 con l'accusa di essere una piattaforma per esprimere opinioni, molte delle quali attaccano l'IDF. L'ennesima mossa dell'esecutivo per silenziare le voci critiche alla coalizione di estrema destra al potere. Intanto Israele ha iniziato a costruire un muro al di là della Blue line, la linea di demarcazione che separa il sud del Libano dal nord dello Stato ebraico, in un momento in cui si intensificano gli attacchi dell'aviazione nella parte meridionale del Paese dei cedri. .























