Si chiama Muro di Ferro la nuova operazione militare israeliana lanciata nei territori palestinesi occupati in Cisgiordania, all'indomani del raggiungimento del cessate il fuoco dentro Gaza. Il Ministro della Difesa israeliana Katz l'ha annunciata come un cambiamento nella strategia militare del concetto di sicurezza, destinata a durare per mesi, presentandolo come un colpo contro la presenza iraniana nell'area. Le brigate armate dell'area di Jenin, composte da varie fazioni palestinesi, sono il primo obiettivo. Nelle prime 24 ore dieci vittime tra cui numerosi civili e 2.000 persone sfollate, stando ai dati delle Nazioni Unite. L'attacco al campo profughi avviene poco dopo la fine di una medesima operazione da parte delle forze irregolari dell'Autorità Nazionale palestinese durata 43 giorni. La collaborazione militare tra i due eserciti è però evidente anche in questa occasione, con i poliziotti dell'ANP che hanno arrestato combattenti feriti dall'esercito israeliano all'interno degli ospedali del campo. Hamas tuona in un comunicato incitando le fazione armate ad unirsi per fermare l'ANP e le forze di occupazione israeliane. Questa nuova operazione israeliana è stata lanciata anche all'indomani dell'insediamento del nuovo presidente americano Donald Trump, che tra i primi atti della Casa Bianca, ha tolto le sanzioni americane contro coloni ed associazioni di coloni, che hanno usato o che incitano violenza contro i palestinesi in Cisgiordania. Da domenica scorsa coloni israeliani assaltano villaggi palestinesi in protesta contro la liberazione dei detenuti in cambio degli ostaggi, con decine di case e macchine date alle fiamme. Nuovi check point sono stati introdotti nelle strade percorse esclusivamente da macchine palestinesi, che da giorni hanno bloccato il traffico in entrata ed uscita delle zone in area A della Cisgiordania.