Almeno sette bambini hanno perso la vita a causa dell'esplosione di un ordigno avvenuto nel sud della Siria nelle campagne di Darah, la culla della rivolta del 2011 contro il presidente Bashar al Assad tornata sotto il controllo del Governo siriano sei anni fa. Mentre la tensione cresce in tutta la regione mediorientale, resta alta l'allerta in Israele per il timore di rappresaglie iraniane dopo l'uccisione del comandante dei pasdaran Mohammad Reza Zahedi a Damasco; un attacco che rappresenta il suicidio del regime sionista, assicura il capo di stato maggiore delle forze armate iraniane Mohammad Bagheri, promettendo vendetta contro lo stato ebraico. D'altronde, secondo l'intelligence statunitense, il Governo di Teheran sarebbe pronto a colpire obiettivi israeliani con missili da crociera e droni già la prossima settimana. Intanto, a Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza, l'esercito israeliano ha recuperato il corpo di Elad Katzir, un uomo di 47 anni ucciso durante la cattività dopo essere stato rapito lo scorso 7 ottobre dal Jihad islamico nel Kibbutz Nir Oz, mentre sangue e distruzione non accennano a placarsi all'interno dell'enclave palestinese, nelle prossime ore dovrebbero riprendere i negoziati a Il Cairo, in Egitto, dove è attesa una delegazione di Hamas. Eppure, il capo del Movimento Islamista Palestinese Ismail Haniyeh non è disposto ad ammorbidire le proprie posizioni. La richiesta principale è sempre la stessa: un cessate il fuoco permanente all'interno della Striscia di Gaza: una condizione ad ora non tollerata dal premier israeliano Benjamin Netanyahu.