Benjamin Netanyahu alla Casa Bianca già la prossima settimana, come confermato dal primo ministro israeliano stesso, menzionando motivi di carattere commerciale e altri temi legati alla sicurezza di Israele. Più dirette le parole del presidente americano Donald Trump, che confermando la visita, parla esplicitamente del tentativo di raggiungere un cessate il fuoco dentro Gaza, aggiungendo che sarà estremamente fermo con Netanyahu sul tema, anticipando senza fornire dettagli, la possibilità di un accordo tra una settimana. Il Qatar, stato mediatore, avverte che il dialogo diplomatico è ancora lontano da questo obiettivo, mentre Hamas conferma di essere disposto a trattare, ma senza rendere le armi o mandare in esilio la sua leadership o quel che rimane, condizione per ora fondamentale per il Governo di Netanyahu. Intanto a Washington si trova il ministro degli Affari strategici israeliano Ron Dermer, con incontri previsti con il vicepresidente americano JD Vance e l'inviato speciale per il Medio Oriente WitKoff. Parallelamente dagli Stati Uniti il via libera per vendite militari ad Israele per mezzo milione di dollari. Dentro Gaza non si respira aria di diplomazia. Oltre 60 i morti con bombardamenti nel quartiere Zaytun di Gaza City a nord e nella zona di Al-Mawasi di Khan Yunis al sud. L'esercito israeliano ha fatto sapere di aver aperto un'indagine interna sul bombardamento presso la caffetteria di Al-Baka, avvenuto lunedì pomeriggio sul lungomare di Gaza City, dove sono morte oltre 30 persone. In una dichiarazione all'AFP in merito all'incidente, l'esercito afferma di aver colpito diversi membri di Hamas, ma al momento dell'attacco dei bambini stavano festeggiando un compleanno. Altre decine di palestinesi inoltre, sono rimasti feriti presso i siti di distribuzione della Gaza Humanitarian Foundation. L'appello di oltre 130 ONG internazionali, tra cui Oxfam International, ripristinare il coordinamento degli aiuti sotto la guida delle Nazioni Unite. .























