Alla vigilia del funerale del pontefice arrivano le aspettate condoglianze per la morte del Papa da parte del primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, dopo giorni di silenzio dovuti, secondo le analisi dei media israeliani, ai rapporti tesi tra Israele e lo Stato Vaticano, per via della guerra dentro la Striscia di Gaza che continua con sempre maggiore intensità. Accesi i combattimenti tra le forze israeliane e i gruppi armati palestinesi nel Nord e nel Sud dell'enclave, che causano nuovi ordini di evacuazione per la popolazione civile a Gaza City. Secondo fonti mediche locali, oltre 84 corpi sono stati consegnati alle strutture sanitarie ancora funzionanti, inclusi 5 membri di una stessa famiglia composta da 3 bambini, tra i 4 e i 6 anni di età, e la madre incinta, uccisi per via di un bombardamento nell'area umanitaria di Al-Mawasi. Dopo 7 settimane di totale embargo il World Food Programme annuncia di aver terminato le scorte di cibo, mentre i civili dentro Gaza parlano di farina venduta per oltre $100 al sacco. Nelle ultime riunioni del gabinetto di sicurezza israeliano, secondo indiscrezioni diplomatiche, il corpo politico starebbe facendo pressione all'esercito per prendere il controllo di una possibile futura distribuzione alimentare, un'opzione per il momento reputata troppo pericolosa per le truppe di terra dall'establishment militare israeliano. Nei territori palestinesi occupati in Cisgiordania nuovi ordini di evacuazione per la popolazione di Tulkarem. Da gennaio oltre 40.000 persone sono sfollate per via delle operazioni militari israeliane nei campi profughi, oramai quasi totalmente deserti. Inoltre, in piena notte, centinaia di coloni israeliani hanno fatto irruzione nel villaggio di Kfilaris, accompagnati dall'esercito regolare, per effettuare rituali e canti religiosi, proseguiti per diverse ore. .