Tre ondate di attacchi di precisione da parte dell'aviazione israeliana hanno colpito una ventina di obiettivi militari in Iran, nella notte tra venerdì e sabato. Questa la risposta di Israele ai missili di Teheran dello scorso primo ottobre. Nel mirino dello Stato ebraico impianti di produzione di missili, siti di sviluppo e produzione di droni e basi di lancio di missili balistici, tutti parte del nucleo dell'industria degli armamenti iraniana. Ma non i siti nucleari e petroliferi, come raccomandato dal Pentagono e dalla Casa Bianca, avvertiti dell'operazione a cui però non hanno preso parte per scongiurare un'escalation regionale. Così come sarebbe stato chiesto ad Israele di avvisare, tramite terze parti, gli Ayatollah, dell'attacco imminente. Dunque, come riporta il sito di notizie americano Axios, si sarebbe trattato di un attacco, come si dice in gergo tecnico, citofonato. Il regime di Teheran, che minimizza la portata dell'operazione israeliana definendola debole, promette vendetta. Nonostante i media arabi parlino di una risposta non imminente, le dichiarazioni del Primo Vicepresidente iraniano Mohammad Reza Aref, che ha dichiarato che il potere dell'Iran umilierà i nemici, ovvero Israele, non promettono nulla di buono. Parole dure, a cui seguono quelle del Ministro degli Esteri della Repubblica islamica, Abbas Araghchi, che sottolinea come non ci siano limiti alla determinazione dell'Iran nel difendersi. Ora abbassare la dialettica aggressiva esercitando il pragmatismo darebbe un segnale di forte debolezza ai proxy regionali ma una reazione militare da parte del regime degli Ayatollah potrebbe inasprire l'intensità del conflitto in tutta l'area mediorientale. L'Iran, però, ad oggi non avrebbe la forza di reagire come vorrebbe, sia perché la sua capacità militare in parte è stata distrutta dai raid israeliani ma anche perché non potrebbe contare pienamente sul sostegno dei suoi alleati, in primis Hezbollah e Hamas, profondamente indeboliti dalla campagna militare d'Israele che ne ha decapitato le leadership.