L'ufficio politico del gruppo terroristico palestinese Hamas che controlla la Striscia di Gaza ha informato i mediatori di Egitto e Qatar di accettare l'accordo per un cessate il fuoco. Si tratterebbe di una versione della bozza originale, modificata dai negoziatori egiziani. Israele, ha spiegato il portavoce dell'esercito Daniel Hagari, starebbe esplorando la proposta, ma le operazioni militari nella Striscia andranno avanti. La versione modificata che manterrebbe, come da proposta israeliana, la liberazione di 33 dei circa 130 ostaggi ancora nelle mani di Hamas, porterebbe in un ultimo momento al ritiro dei soldati israeliani dalla Striscia. Proprio su questo punto erano collassate, soltanto poche ore fa, le trattative tra le parti. Eppure i vertici politici di Hamas hanno fatto poi sapere di aver ricevuto, attraverso i mediatori arabi, garanzie dagli Stati Uniti per arrivare a un cessate il fuoco permanente e al ritiro di Israele da Gaza al termine dell'ultima fase. La svolta arriva dopo una giornata in cui una possibile invasione di terra israeliana nel Sud della Striscia sembrava concreta. Con SMS e volantini lanciati dagli aerei e telefonate, l'esercito israeliano ha ordinato, nelle ore del mattino di lunedì, l'evacuazione verso una zona umanitaria, presumibilmente più protetta, di oltre 100mila persone nella zona orientale della città di Rafah, nel Sud della Striscia. Luogo in cui sono rifugiati centinaia di migliaia di palestinesi, in condizioni umanitarie critiche. In quest'area, Israele ritiene si nascondano i vertici militari Hamas, menti dei brutali attacchi nel Sud di Israele del 7 ottobre, in cui sono state uccise oltre 1.200 persone. Con la visita, qui in Israele, nelle scorse ore, del Capo della CIA William Burns e con la telefonata, diretta, del Presidente Joe Biden al Premier israeliano Benjamin Netanyahu, gli Stati Uniti hanno fatto enormi pressioni per ritornare al tavolo del negoziato e per cercare di fermare, in ogni modo, un operazione militare sul Sud della Striscia di Gaza e hanno ribadito: siamo fortemente contrari a qualsiasi tipo di azione militare a Rafah.























