La risposta di Hamas alla proposta di un cessate il fuoco di 60 giorni all'interno della Striscia di Gaza, potrebbe arrivare già nelle prossime ore. E secondo diversi media arabi, quella del movimento islamista palestinese potrebbe essere una risposta positiva. Nonostante ci siano ancora punti critici da sciogliere, Hamas sarebbe soddisfatto delle garanzie contenute nella proposta che prevederebbero, tra le altre cose, l'impegno degli Stati Uniti a proseguire i negoziati durante i due mesi di tregua per garantire un cessate il fuoco permanente. Dunque la fine delle ostilità nell'enclave palestinese. Un lembo di terra dove nelle ultime ore, secondo i dati forniti dal ministero della Salute locale gestito da Hamas, i raid dell'aviazione israeliana hanno causato la morte di oltre 100 persone. Decine le vittime nei pressi di un'ex struttura scolastica vicino a Gaza City, nel nord della Striscia, altrettante, tra le tende della cosiddetta zona umanitaria di Al-Mouasi, nel sud. Oltre 30, quelle che hanno perso la vita mentre tentavano di raggiungere i centri di distribuzione di aiuti umanitari all'interno del territorio palestinese. Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, si dice sconvolto dalla crisi umanitaria a Gaza, con ordini di evacuazione che hanno costretto nell'ultimo periodo quasi 30mila persone a fuggire ancora una volta, senza alcun luogo sicuro dove andare e con una carenza evidente di rifugi, cibo, medicine ed acqua. Ma i raid israeliani non risparmiano neanche in Libano, dove un attacco mirato in pieno giorno, in una strada altamente trafficata, a poco più di 10 chilometri da Beirut, nei pressi dell'aeroporto, ha ucciso quello che il portavoce dell'esercito israeliano ha definito essere un membro della forza Al-quods iraniana, coinvolto in attività di terrorismo e contrabbando. .























