Due video da Gaza descrivono pienamente gli errori di un conflitto che continua a minare la stabilità del medioriente. Il primo pubblicato da Hamas, l'ultimo di una cupa trilogia sulla sorte di tre ostaggi israeliani; Yossi Sharabi, Itay Svirsky, Noa Argamani, quest'ultima uno dei volti simbolo del 7 di ottobre i cui appelli pubblici della madre, malata terminale, sono entrati nel cuore della società israeliana e non solo. Nel video la ragazza racconta come il luogo della loro prigionia sia stato bombardato dall'esercito israeliano e come gli altri due ostaggi siano morti in due differenti occasioni a causa di questi bombardamenti. Queste affermazioni non sono indipendentemente verificabili, ma video grafici dei corpi dei due ostaggi lasciano poco margine di dubbio sulla loro morte. Il portavoce dell'esercito israeliano Hagari ha fatto sapere che le due famiglie sono state informate, l'esercito rigetta le accuse di Hamas, anche se dichiara di sapere di aver bombardato in prossimità del luogo in cui erano detenuti. Il Ministro della Difesa Gallant ha etichettato il video come guerra psicologica e continua ad appoggiare apertamente la linea del primo ministro Netanyahu affermando che la via militare è la migliore opzione per trattare la liberazione degli ostaggi da una posizione di forza. Il secondo video invece mostra immagini girate da molteplici residenti di Gaza che filmano migliaia di persone assaltare un camion di aiuti umanitari fino a sommergerlo completamente per poi scappare sotto i colpi di arma da fuoco. Impossibile stabilire la provenienza dei proiettili. Queste immagini accompagnano le dichiarazioni del Segretario Generale dell'ONU Guterres che continua a descrivere gli aiuti umanitari come una frazione di quelli che sarebbero necessari dopo mesi di incessante attacco militare. Oltre il muro la situazione non è più rosea A Ra'anana, una cittadina a nord di Tel Aviv, delle macchine hanno travolto dei civili oltre a tentativi di accoltellamento tra i passanti. Una vittima e oltre una decina i feriti, la polizia ha arrestato due sospettati palestinesi di Hebron e ha definito l'azione un attacco terroristico. E proprio ad Hebron invece due morti per un'operazione militare tra cui una giovane madre colpita da un proiettile dell'esercito israeliano mentre filmava i soldati con il suo cellulare, dicono testimoni oculari. Un altro morto a Tulkarem sempre nei territori palestinesi occupati della Cisgiordania. I servizi segreti israeliani hanno avvertito il governo che la situazione economica precaria della Cisgiordania rischia di far deteriorare la già fragile sicurezza interna; soprattutto considerando la tensione provocata dalla guerra dentro Gaza.