Hezbollah attacca il Nord di Israele oltre 60 razzi verso lo Stato Ebraico come risposta iniziale afferma il Partito di Dio al presunto assassinio israeliano di Saleh al Aruri il numero 2 dell'ufficio politico di Hamas, ucciso il 2 gennaio ad Haye periferia Sud di Beirut roccaforte di Hezbollah. D'altronde Assan Astrallah il leader del Movimento Sciita libanese alleato dell'Iran nel suo quarto discorso pubblico alla nazione dall'inizio del conflitto era stato chiaro giurando che l'uccisione di Al Aruri non sarebbe rimasta impunita. Gli scontri a fuoco trasfrontalieri tra gli uomini armati di Hezbollah e l'esercito israeliano che sono iniziati l'8 ottobre, il giorno dopo il sabato nero che ha scosso Israele si stanno intensificando in una mossa che potrebbe segnare un nuovo livello del confronto. Il rischio di un'escalation sembra reale ma in questo clima di tensione gli sforzi della diplomazia internazionale vanno avanti, il Segretario di Stato americano Antony Blinken è in medioriente per la quarta volta dal 7 ottobre con il chiaro obiettivo di prevenire un allargamento del conflitto. Ad Istanbul è stato ricevuto prima dal Ministro degli Esteri turco Hakan Fidan poi dal Presidente Recep Tayyip Erdogan, un faccia a faccia atteso ma complesso perché il Sultano di Ankara è uno dei Capi di Stato più critici nei confronti di Israele e dell'operato del Premier israeliano Benjamin Netanyahu. La posizione della Turchia sulla guerra tra Hamas e Israele è chiara Ankara chiede una tregua che permetta un maggiore invio di aiuti umanitari all'interno della Striscia di Gaza poi un cessate il fuoco permanente e l'avvio di un processo politico che porti alla formazione di uno Stato palestinese l'unica via agli occhi di Erdogan per la pace. Il Capo della diplomazia statunitense continuerà il suo tour regionale volando in Grecia poi lunedì sarà in Israele e in Cisgiordania, in agenda anche visite in Egitto, Giordania, Qatar, Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita. Sul tavolo dei colloqui scongiurare un'escalation regionale.