Un'onda lunga che ha fatto il giro del mondo in poche ore. Il fine settimana che cada a due giorni della tragedia del 7 ottobre è l'occasione per riunire tutti coloro che condannano la violenta rappresaglia dello Stato ebraico, che ha provocato quasi 44mila vittime, in gran parte civili, e sostengono la causa palestinese. Da Parigi a Londra, fino al Sudafrica e Berlino. Un corteo colorato, dove oltre al tricolore palestinese, spicca il cedro libanese tra le due bande rosse. Le vie di Parigi si sono colorate con infinite sfumature delle realtà mediorientali. Tutti uniti dalla richiesta per un immediato cessate il fuoco a Gaza, e per chiedere che il conflitto non dilaghi in un'area sempre più instabile. Come conferma il franco-libanese Hassam Hossein. Disordini si sono verificati nel centro di Londra, dove alcune migliaia di manifestanti si sono uniti alla richiesta per un cessate il fuoco e la fine dell'escalation in Medio Oriente. Colpiscono le parole di Agmes Khoury, ebrea, che sottolinea: In Sudafrica, invece, la parola ricorrente è "apartheid”, un'esperienza dolorosa, ben conosciuta nel Paese africano. E tra i manifestanti sono in molti a evocare quello spettro, chiedendo la cessazione della repressione israeliana nei confronti dei palestinesi. A Berlino, invece, è andata in scena la manifestazione di segno opposto: i sostenitori di Israele, che hanno denunciato un clima di crescente antisemitismo, soprattutto di frustrazione, come descrive uno dei partecipanti, David Jessen.