Il Segretario di Stato Americano Blinken arriva in Israele nel giorno in cui le tensioni tra Israele ed Hezbollah sembrano raggiungere nuovi livelli di pericolosità con due Alti Comandanti di Hezbollah assassinati dai droni israeliani e il quartiere generale dell'esercito israeliano al Nord del Paese colpito dalla milizia sciita. Del rischio escalation regionale Blinken ha parlato con il Ministro della Difesa Gallant entrambi favorevoli ad una soluzione diplomatica nonostante le recenti azioni militari sul campo. Più tesi invece i colloqui con il Primo Ministro Benjamin Netanyahu e con il gabinetto di guerra, al punto che l'ufficio del Primo Ministro ha deciso di non pubblicare nei dettagli una mossa estremamente inusuale. L'unica sostanziale novità emersa da questo incontro è la creazione di una missione guidata da Sigrid Kaag, la nuova Coordinatrice delle Nazioni Unite per Gaza, per la ricognizione del Nord della Striscia e per valutare le condizioni del rientro dell'oltre milione di sfollati interni che si trovano al momento al Sud, affermando che sia gli Stati Uniti che il Governo israeliano non vogliono l'espatrio dei palestinesi da Gaza. Blinken ha anche chiesto ad Israele di migliorare l'accesso e la sicurezza degli aiuti umanitari dentro l'enclave palestinese ma su temi chiave come la futura governance, il ruolo dell'Autorità Palestinese e il cammino verso la creazione di uno Stato Blinken ha potuto solo ribadire la posizione americana e i riscontri dei Paesi Arabi visitati nel suo tour mediorientale. Ossia, un approccio favorevole verso l'autodeterminazione politica e nazionale palestinese anche nell'interesse della sicurezza di Israele ma si è rifiutato di confermare o smentire se dei progressi concreti in questa direzione siano stati raggiunti con il Primo Ministro Benjamin Netanyahu e il suo Governo pubblicamente contrari a una soluzione a due Stati. Incalzato sull'alto numero di vittime a Gaza, oltre 23000 stando ai dati locali, Blinken ha espresso cordoglio ma supporta l'azione militare israeliana fino a che lo Stato Ebraico non avrà raggiunto i suoi obbiettivi, aggiungendo che il processo che inizierà questa settimana alla Corte Penale di giustizia dell'Aja per crimini di genocidio contro Israele è infondato.