Nonostante l'ottimismo per i negoziati in corso a Gaza la guerra continua. Forse addirittura con maggiore intensità, proprio per la possibile tregua, con elicotteri apache israeliani che sorvolano ininterrottamente il cielo. Hamas e Jihad islamica hanno dichiarato di aver colpito l'esercito israeliano Jabalia e nel sud dell'enclave e lanci di razzi verso il sud di Israele, mentre bombardamenti israeliani su tutta la Striscia hanno ucciso decine di persone. Colpita anche una scuola rifugio Unrwa. E ancora una volta, fonti mediche dicono che almeno nove palestinesi, tra cui tre bambini, sono stati uccisi da fuoco israeliano presso un centro di distribuzione di aiuti, gestito dalla Gaza Humanitarian Foundation a Rafah. L'agenzia privata ha dichiarato che due granate sono state lanciate contro il corpo di sicurezza privata americana e ha accusato Hamas dell'attacco. Due americani sono rimasti feriti. Secondo fonti arabe, Hamas nell'accordo di cessate il fuoco, avrebbe chiesto l'espulsione della controversa Gaza Humanitarian Foundation da Gaza e il ritorno delle Nazioni Unite nel settore degli aiuti umanitari. Il gabinetto di sicurezza israeliano intanto si riunisce a poche ore dalla partenza del primo ministro Benjamin Netanyahu per New York, mentre una delegazione diplomatica israeliana viaggerà verso Doha per iniziare i colloqui. Una commissione israeliana di medici e di intelligence dovrà decidere quali ostaggi salvare e chi lasciare a Gaza, perché nell'accordo di 60 giorni è prevista la liberazione solo di metà degli ostaggi. Protestano quindi le famiglie degli ostaggi a Tel Aviv e chiedono che si raggiunga un accordo complessivo e la liberazione di tutti gli israeliani nell'enclave. .