Criticato non solo nei modi, ma soprattutto nei contenuti. Il discorso di Benjamin Netanyahu davanti all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite e trasmesso simultaneamente a Gaza per volontà del premier, attraverso altoparlanti piazzati in alcuni punti oltre il confine, non ha trovato il placet dei familiari degli ostaggi. Ancora 48 i rapiti israeliani nelle mani di Hamas nella Striscia, a cui il premier si è rivolto direttamente. Prima in ebraico, poi in inglese, chiamandoli eroi coraggiosi, per i quali Israele farà di tutto per liberarli. Pura propaganda per il forum delle famiglie degli ostaggi, una strumentalizzazione, dicono, per rimanere al potere. Si solleva una condanna unanime per l'appello di Netanyahu a finire il lavoro e continuare a combattere nell'enclave. Una condanna a morte per gli ostaggi, gridano davanti al palazzo di vetro, non alla strategia migliore per ottenere la vittoria totale, come ribadisce da sempre il leader del Likud. Le famiglie chiedono al Primo Ministro israeliano di onorare la volontà del popolo di accogliere la proposta del presidente americano Donald Trump e garantire un accordo immediato che rilasci tutti i 48 ostaggi e ponga fine alla guerra prima che sia troppo tardi. Un discorso biasimato dal leader di opposizione Yir Lapid perchè privo di un piano per giungere realmente alla fine del conflitto, elogiato invece dal leader di ultradestra Bezalel Smotrich, che plaude all'ostinazione militare nella Striscia per Hamas, un discorso a cui hanno partecipato pochi delegati e che mostra l'isolamento internazionale di Israele. Come conseguenza, dice il gruppo palestinese della sanguinosa guerra a Gaza. Un lembo di terra dove nelle ultime ore gli attacchi israeliani hanno ucciso oltre 50 persone, 30 delle quali a Gaza City, dove è in corso da quasi due settimane una massiccia offensiva di terra volta alla conquista della città. Intanto c'è preoccupazione per la Global Sumut Flotilla, in viaggio verso la Striscia con l'obiettivo di forzare il blocco navale imposto da Israele e consegnare aiuti umanitari a Gaza. .























