L'Europa avrà una missione navale congiunta nel Mar Rosso per proteggere i traffici commerciali. È arrivato il consenso politico necessario da parte dei Ministri degli Esteri europei riuniti a Bruxelles. Italia, Germania e Francia che hanno spinto per ottenere il consenso degli altri partner ora dovranno concentrarsi sui dettagli operativi. Soddisfatto il Ministro degli Esteri italiani. "Sarà una manovra difensiva ma difensiva, seriamente difensiva, cioè se c'è un attacco le navi saranno difese. Quindi mi pare che si va nella giusta direzione. Vorrei l'assicurato che si cercherà di fare più in fretta possibile. Quindi questo ci rende soddisfatti e quindi direi la riunione si è svolta in maniera positiva". La missione è una sorta di primo embrione di una politica di difesa europea, obiettivo più volte dichiarato ma mai raggiunto. Ed è anche il tentativo di costruire in Medio Oriente una politica estera dell'Europa, area dove non ha mai contato molto. Il capo della diplomazia europea Borrell ha condannato l'indisponibilità di Netanyahu alla nascita di uno Stato palestinese. Ha provocatoriamente chiesto se Israele vuole uccidere tutti gli abitanti di Gaza. Ha ribadito che il limite nell'offensiva israeliana è stato superato. Parole che certo non avvicinano l'Europa al governo di Gerusalemme rappresentato alla riunione dal Ministro degli Esteri Katz che ha mostrato le foto degli ostaggi civili ancora nelle mani di Hamas e ha ipotizzato la costituzione di isole al largo di Gaza. Diversi paesi europei si sono augurati sanzioni contro i coloni israeliani e della Cisgiordania. Il Ministro degli Esteri italiani invece ha detto che prima servono quelle contro i membri di Hamas. Le posizioni sul conflitto, insomma, in Europa sono tutt'altro che omogenee.