Dallo scorso dicembre Nagham Abu Libda, madre di tre figli di cui due gemelli di 18 mesi, è stata sfollata da Jabalia, nel nord di Gaza, a Rafah, nel sud. Ora al posto del latte da pane ammorbidito nell'acqua come unico alimento dei suoi piccoli. L'Unicef stima che nelle prossime settimane almeno 10.000 bambini sotto i 5 anni soffriranno delle forme più pericolose di malnutrizione e deperimento grave e avranno bisogno di alimenti terapeutici. Moaz Al Majida, è un pediatra di Gaza e con gli scarsi mezzi a disposizione accoglie i malati in una delle rare strutture ospedaliere funzionanti. Nella striscia si registrano malnutrizione e diffusione di malattie che stanno mettendo a rischio la salute e il futuro dei più piccoli. Per i dati raccolti dalle agenzie internazionali oltre 300.000 persone sono ad alto rischio di grave malnutrizione e morte. Secondo un altro rapporto dell'Unicef più di mezzo milione di persone, o almeno una famiglia su quattro nella striscia, si trova ad affrontare livelli catastrofici di insufficienza alimentare acuta del più alto livello allarmante. Secondo l'agenzia Reliefweb dell'ONU un cessate il fuoco umanitario immediato e permanente è l'unica soluzione per evitare un collasso umanitario a Gaza.