Entra sulle note di Aquarius e affronta con la sicurezza e il piglio dell’ex modella, il pubblico del Main Line Sport Center di Berwyn, in Pennsylvania. Un palco in grado di intimorire chiunque, ma non lei, Melania Trump, che si riprende la ribalta dopo anni trascorsi a sfilare sulle passerelle di tutto il mondo. Così Melania parla dell’amore di Donald per l’America e per il suo popolo. Così, nel bel mezzo del suo secondo discorso ufficiale, dopo che un primo era andato non proprio benissimo. Melania –era luglio ed era a Cleveland –, allora fu accusata di plagio. Partita da un modesto condominio di Sevnica, in Slovenia, armata di un fisico mozzafiato e di lunghi capelli, la bionda ex signorina Knauss, a diciott’anni è già a Milano. La moda è a lungo il suo pane, ma è negli Stati Uniti che Mel trova davvero l’America. Entra nel mirino di Trump nel 1998 e non ne esce più, passando dal patinato mondo delle riviste di moda a quello altrettanto esposto dell’ambizioso tycoon. Un uomo che lei ha difeso a spada tratta dopo le accuse di sessismo, schierandosi al suo fianco e venendo meno alla sua riservatezza. Una discrezione che le è valsa l’appellativo di compagna silenziosa, affibbiatole dal prestigioso New York Times, che l’ha anche definita molto simile, per eleganza, alla mitica Jacqueline Kennedy. Se dovesse arrivare a occupare le stanze di Pennsylvania Avenue, Melania sarebbe la prima inquilina della Casa Bianca, dal lontano 1825, a non essere nata negli Stati Uniti. Non male per una che all’inizio della sua relazione con Trump, fu definita un’arrampicatrice sociale senza scrupoli.