Sulla spianata dello Zócalo a Città del Messico, migliaia di sostenitori celebrano la vittoria elettorale di Claudia Sheinbaum, prima donna Presidente del Paese anche del Nord America, il suo consenso sfiora il 60% dei voti. Tra i fondatori di Morena, movimento di rigenerazione nazionale, dopo cinque anni alla guida del Governo di Città del Messico, Sheinbaum prenderà il posto del suo mentore politico Lopez Obrador, Presidente uscente. La candidata della piattaforma progressista al Governo "Continuiamo a fare la storia" ha superato la candidata della coalizione Fuerza y Corazon por Mexico, la Ruiz, terzo posto per il candidato del Movimento Cittadino dell'opposizione Maynez. Politica di grande preparazione scienziata e ambientalista, ha sempre osteggiato le politiche economiche neoliberiste denunciando le disuguaglianze, la Sheinbaum ha fatto suo l'approccio populista di Morena per convincere l'elettorato umanizzando il suo profilo politico molto tecnico. Sui social infatti, imperversano le foto di lei che abbraccia le persone durante una campagna elettorale improntata a descriverla come la candidata del popolo. L'ex sindaca ha promesso continuità aggiungendo "con l'onestà e il sostegno a chi possiede di meno si raggiunge la giustizia sociale". Ma sulla gestione del suo predecessore, Obrador, pesano 50 mila desaparecidos e oltre 180 mila vittime di omicidi, una vera mattanza in un Paese ostaggio dei cartelli della droga che si contendono il territorio e gestiscono anche il business dei migranti. E infatti anche la campagna elettorale è stata la più sanguinosa della storia del Paese.























