Tutto è iniziato da qui, un qui lontano sia dal punto di vista geografico la Colombia, che temporale, verso la fine degli anni 70. Perché quelle parole "Piombo o soldi", pronunciate dal primo vero trafficante mondiale di droga, Pablo Escobar, rappresentano tutto il senso della Storia. Scandite a un controllo delle Forze dell'Ordine, pongono subito il quesito chiave: "O i soldi o il caos". Ed è quel che succede ancora oggi in Messico dove il traffico di droga ha fondato le sue basi. Traffico, non la produzione perché la vera rivoluzione introdotta dal Padrino Michelangel Felix Gallardo nei primi anni 80 in Messico, fu esattamente questa. La Colombia e gli altri Stati del Sudamerica sarebbero rimasti i produttori della droga ma il Messico sarebbe diventato un gigantesco trampolino verso gli USA, il mercato più ricco del mondo. Una visione che gli avrebbe permesso di salire sulla vetta del mondo e come sempre accade in queste vicende di precipitare poi clamorosamente. Per lui la conclusione è stata un carcere messicano, per molti altri è stata una morte orrenda. Però se un merito criminale, certo, gli va riconosciuto, é che intuì come la realtà messicana fosse frammentata e divisa così nel suo impero in tanti piccoli feudi in quelli che poi sarebbero diventati i cartelli. Il passo verso il caos è breve, dopo il regno di Gallardo scoppiano lotte feroci tra i vari clan, tanto che nel 2000 il Presidente Vicente Fox decide di dare una svolta e lancia la prima offensiva contro i cartelli con un'operazione "Nuevo Laredo". Sono impegnati 5 mila militari il risultato, un bagno di sangue. Il Presidente Felipe Calderon è però quello che decide lo scontro frontale con i Narcos. I raid delle operazioni condotte dall'esercito e dalla Polizia Messicana, con il sostegno della DEA americana non riescono però a ristabilire il controllo. Impossibile dare conto di tutte le faide tra i cartelli, il Messico diventa terra di una vera guerra civile tal Narcos e tal Narcos è stato, anche se il sospetto è che lo Stato o almeno sua ampia parte sia coinvolto direttamente nei traffici. Il 2008 però è la svolta, con lo scontro tra Sinaloa e Juarez. Prevale il primo, e 2 anni dopo il leader Joaquin Guzman "El Chapo". Anche in questo caso si tratta di una leadership destinata a durare poco, perché El Chapo nel 2016 finisce in un carcere federale americano e passa lo scettro al figlio, Ovidio, il quale però, proprio a inizio di quest'anno, segue le orme del padre in prigione. Potrebbe sembrare che la Giustizia abbia fatto il suo corso, ma non è così. I Narcos hanno, secondo stime della DEA, tra le mani un mercato che vale tra i 13 e 48 miliardi di dollari l'anno e il divario tra le due cifre dà la misura di quanto poco ancora si sappia di loro.