Sono divampati in piena notte le fiamme nel centro di accoglienza dell'isola greca di Samos, 5.000 persone sono state evacuate. Secondo il quotidiano Kathimerini il rogo sarebbe da collegarsi agli scontri avvenuti nel pomeriggio all'interno del campo, tra gruppi diversi di richiedenti asilo. Otto persone sarebbero state portate in ospedale, non confermata la notizia di un minore non accompagnato, accoltellato a morte. I Vigili del Fuoco hanno lavorato per ore per domare l'incendio. La violenza, apparentemente tra gruppi di siriani e afghani, è scoppiata nella città di Vathy nella nottata. “La metà delle persone ospitate nel campo di Vathy a Samos sono donne e bambini” ha twittato Medici Senza Frontiere. Il centro di accoglienza ospita più di 5.000 persone, cinque volte la sua capacità. La maggior parte di loro dorme in tenda, senza servizi igienici, acqua potabile e medicine. Molti bambini sono non accompagnati. “Questo incubo deve finire” continua Medici Senza Frontiere, “I bambini e le altre persone vulnerabili devono essere evacuati dalle isole greche, per trovare un alloggio sicuro”. In tutto, tra migranti e rifugiati, sono 32.000 le persone nei campi delle isole dell'Egeo, vicino alla Turchia, campi sovraffollati e per questo con condizioni igieniche disastrose e tensioni che sfociano spesso nella violenza. La situazione nei campi profughi delle isole greche è ormai insostenibile. “Il sovraffollamento è diventato insopportabile” denuncia l’UNHCR, tra agosto e settembre sono arrivate nelle isole greche oltre 18.000 persone, soprattutto famiglie siriane e afgane. Il Paese ha registrato il maggior numero di arrivi quest'anno, 45.600 su un totale, per tutti i Paesi del Mediterraneo, di oltre 77.000 persone.