Le fiamme sono divampate nella notte e sono diversi gli incendi scoppiati all’interno del campo profughi di Moria sull'isola greca di Lesbo. Campo che accoglie quasi 13.000 persone, destinato ad ospitarne al massimo 3.000. Il fuoco si è diffuso all'interno e all'esterno del campo e lo ha distrutto. Ci sono più di 12.000 migranti sorvegliati dalla Polizia su un’autostrada ha detto alla radio il Sindaco della città, che racconta una situazione molto difficile, perché alcuni di quelli che sono fuggiti potrebbero essere dei positivi al Coronavirus. Perché all'interno del campo sono almeno 35 le persone trovate positive al Covid-19 e si sono moltiplicati gli appelli per sgomberarlo carente nelle condizioni igieniche e sovraffollato. È difficile capire come siano scoppiati gli incendi, ma di certo siamo davanti ad una bomba ad orologeria pronta ad esplodere, ha commentato Marco Sandrone, responsabile e coordinatore del progetto di Medici Senza Frontiere a Lesbo. Una situazione insostenibile per le condizioni disumane in cui vivono i migranti, per la maggior parte provenienti dall'Afghanistan. Persone in fuga e Vigili del Fuoco al lavoro mentre le prime luci dell’alba mostrano la distruzione nel campo di Moria. Fino a ieri sepolto da spazzatura e topi, oggi un cumulo di macerie. Una situazione complicata, denunciano da tempo le associazioni che lavorano sul campo e i contagi da Covid con la quarantena imposta hanno fatto il resto. Vicinanza è stata espressa dalla Commissaria europea, Ylva Johansson ho accettato di finanziare il trasferimento immediato e l’alloggio sulla terraferma dei restanti 400 bambini adolescenti non accompagnati. La sicurezza, il riparo di tutte le persone a Moria sono la priorità, ha poi aggiunto.