Il leader iraniano Alì Khamenei in lacrime prega sulla bara del generale Qassem Soleimani durante la cerimonia funebre all'università di Teheran. È una delle immagini che segnano questa giornata durante la quale l'Iran ha celebrato gli ufficiali uccisi nel raid statunitense di venerdì. La gente ha riempito le strade della capitale iraniana, segnando un altro giorno di lutto di massa per il generale ucciso a Bagdad. Milioni di persone, questa volta non è la propaganda del regime degli ayatollah a dirlo, bensì le immagini ad essere inequivocabili. Tra la folla anche il leader di Hamas e il leader della Jihad islamica. Nel suo intervento, durante la cerimonia funebre, Zainab, figlia del generale Souleimani ha minacciato giorni bui per gli Stati Uniti e Israele. Rivolta al capo della Casa Bianca lo ha poi definito pazzo, aggiungendo: "non pensare che tutto sia finito con il martirio di mio padre". Parole cui ha fatto eco Esmail Qaani, nuovo capo dell'esercito iraniano che ha promesso vendetta. Mentre il consigliere della guida suprema del paese, ha tuonato: "Se gli Stati Uniti non lasceranno la Regione, dovranno affrontare un nuovo Vietnam in medio oriente". Su tutto questo pesa poi la decisione di Teheran di ritirarsi dall'accordo sul nucleare del 2015. La TV di stato riferisce che l'Iran si ritiene libera da tutti i limiti sul numero delle centrifughe e non rispetterà più nessuno degli impegni presi cinque anni fa con Cina, Francia, Germania, Russia, Gran Bretagna, Stati Uniti e l'alto rappresentante per la politica estera dell'Unione Europea.