C'era una volta una francese, uno spagnolo, una inglese, un belga e uno svizzero. Eccola la nuova classe di astronauti dell'Agenzia Spaziale Europea. Le matricole selezionate tra 25mila candidature che andranno ad affiancare i veterani Samantha Cristoforetti è Luca Parmitano, presenti alla ministeriale Esa di Parigi con tutta la classe del 2009, per incoraggiare i nuovi colleghi destinati alle missioni Artemis di ritorno sulla luna e forse al salto verso Marte. "L'augurio è di sentire oggi un grande spirito di appartenenza, una grande una grande gioia, entusiasmo nell'entrare in quel mondo dello spazio che per loro fino a adesso è stato soltanto a distanza da oggi ne entreranno a far parte a pieno titolo". E poi, per la prima volta, c'è un astronauta diversamente abile, un inglese selezionato per un progetto di fattibilità per parastronauti lanciato per la prima volta dell'Agenzia Spaziale Europea. "Credo che il prossimo step naturale era di dire ok fina a adesso abbiamo selezionato solo persone che veramente corrispondono ad una norma fisica, se vogliamo, no e adesso vediamo di ampliare questa cosa. È veramente necessario che queste persone corrispondano perfettamente alla norma fisica oppure invece possiamo ampliare l'accesso allo spazio anche a tutta quella parte, che è significa". A completare la squadra 11 riserve, candidate e candidati, che hanno superato la selezione ma che al momento non sono stati scelti. Due di loro sono italiani: Anthea Comellini di Chiari, in provincia di Brescia, e Andrea Patassa di Spoleto. Astronauti in pectore che continueranno a fare i propri mestieri di ingegnere aerospaziale e pilota sperimentatore in attesa di una possibile chiamata per le stelle. "Io sicuramente, siccome sono di riserva, mi farò trovare pronto per qualsiasi opportunità l'ESA mi dovesse fornire. Tornerò a fare il mio lavoro che è quello di pilota sperimentatore ma cercherò di supportare l'ESA in ogni modo possibile quando e se una chiamata arriverà e quando arriverà sarò pronto sicuramente". "È la mia più grande ambizione che mi muovo ogni giorno è veramente quello di poter contribuire per il settore spaziale in Europa. Penso di star già facendo ciò nel mio piccolo con il mio lavoro di ingegnere e cercherò di spingere sempre di più e, come disse Andrea, sperando di farci trovare al momento giusto nel posto giusto e preparati per cogliere l'occasione".























