Il ministro degli esteri iraniano rigetta le accuse secondo le quali i bombardamenti attribuiti ad Israele in Siria siano stati diretti contro personale militare di Teheran. Secondo l'osservatorio per i diritti umani sono 25 i morti confermati, colpito un centro di armi chimiche e balistiche vicino a Masyaf, Benjamin Netanyahu punta il dito contro gli alleati dell'Iran e indica Hezbollah come il braccio armato più pericoloso. La politica israeliana dal Governo all'opposizione continua a fare riferimenti alla necessità di dirigere gli sforzi militari verso il Libano, soprattutto dopo che un razzo di Hezbollah ha colpito un edificio nel centro del Paese, il primo ministro reggente libanese Mikati ha convocato d'urgenza gli ambasciatori occidentali a Beirut, intentando ancora una volta la strada diplomatica. A Nablus nei territori palestinesi occupati si sono svolti i funerali della cittadina turco americana, uccisa da un colpo dell'esercito israeliano, stando alle accuse dell'autorità palestinese e dei testimoni. L'America chiede ad Israele un'indagine rigorosa, mentre il capo dell'ufficio dei diritti umani dell'Onu, Volker Turk, nel discorso di apertura del Consiglio dei diritti umani a Ginevra, urge la comunità internazionale di non ignorare la violazione palese del diritto internazionale da parte di Israele nei territori palestinesi occupati. Nel nord di Gaza intanto ambulanze e l'ospedale Kamal Adwan rischiano di interrompere i propri servizi entro 48 ore per assenza di carburante, stando alle denunce del corpo medico. Basem Naim, portavoce di Hamas, nega che il gruppo palestinese abbia aggiunto nuove richieste per il raggiungimento di un accordo per il cessate il fuoco sempre più lontano.