Vietare l'accesso ai siti porno ai minori come mai fatto prima. Quello tra la Francia e i giganti digitali dei contenuti hard è un braccio di ferro inedito. Da mesi il governo lavora a un sistema di verifica dell'età tramite un nuovo strumento che dovrebbe entrare in vigore già dall'autunno. "Le principali ipotesi sul tavolo sono due: o l'identificazione tramite una piattaforma esterna preventiva all'accesso al sito, oppure più difficilmente una registrazione tramite carta di credito, che in Francia non è concessa a chi ha meno di 16 anni". Già dal 2021 una legge impone ai siti porno di verificare la maggiore età ma l'unica misura finora messa in campo, un pulsante di autocertificazione, è facilmente aggirabile, dato che un terzo dei minorenni francesi naviga sui siti hard almeno una volta al mese. Molti a cominciare dai 10-11 anni, ha certificato l'autorità pubblica per il digitale Arcom, che vigila sul tema. "Non basta. La legge impone un sistema di filtraggio ma gli utenti ad oggi non sono filtrati. Perciò dal 2021 abbiamo avvertito i 15 siti porno più visti in Francia per chiedere loro di agire. La maggioranza non ha cambiato nulla, quindi ne abbiamo portati sette in tribunale, per la la prima volta. La prima sentenza è prevista il prossimo 7 luglio". Intanto tra le associazioni che si occupano dei diritti degli utenti on-line c'è dibattito. Il timore è che questo sistema di verifica introdotto per i minorenni venga esteso ad altre situazioni. "L'utilizzo di un identità digitale per certificare la proprietà ci sembra molto problematico. Perché dietro a una motivazione legittima nasconde la fine del principio di anonimato on-line". "Dopo i siti pornografici potrebbe toccare da altri siti. Sappiamo che già circola l'ipotesi di utilizzare lo strumento per certificare l'età sui social". "Un precedente inquietante perché comporta un'intrusione a livello di dati personali, mentre il diritto francese e quello internazionale sanciscono il diritto all'anonimato on-line".