Kiev e Mosca, l'Ucraina e la Russia. Papa Francesco ha sempre detto che non poteva andare in un posto senza andare nell'altro, e di certo anche il suo inviato per questa iniziativa di pace, il Cardinale Matteo Zuppi, Presidente della CEI, dovrà fare lo stesso. Per ora, 2 giorni in Ucraina, 2 giorni di ascolto per approfondire, come ha segnalato il Vaticano, se ci sono possibili vie per arrivare a una pace giusta. Parole attentamente calibrate. E la Santa Sede indica che che il viaggio è per iniziative umanitarie, chiaramente riferendosi alla richiesta fatta da Zelensky nel colloquio con il Papa in Vaticano, di attivarsi per fare rientrare una parte dei 19.500 bambini ucraini deportati dalla Russia nei propri territori. Ma dopo Kiev, è Mosca l'obiettivo del Cardinale, che aveva già effettuato una operazione di pace con la Comunità di Sant'Egidio a cui appartiene, quando era stato tra i protagonisti della firma degli accordi tra le parti in lotta in Mozambico. E anche se ufficialmente il portavoce del Cremlino adesso segnala che non sono previsti incontri di Zuppi con Putin, in realtà, ed è significativo, non li esclude per il futuro. Se ci saranno, dice, lo comunicheremo. E l'agenzia russa Tass rivela, che secondo sue fonti, sono già in corso i preparativi per il viaggio del Cardinale a Mosca. E il Cardinale Zuppi, proprio qualche giorno fa, ai nostri microfoni ci aveva detto qualcosa di estremamente significativo. "Sicuramente dev'essere mancato qualche cosa, tanto che, e credo che le posizioni siano anche molto, molto, molto chiare e forse bisogna proprio cercare quello che manca ancora. Quello che da qualche parte è nascosta la pace. E quindi bisogna andarla a trovare subito e cercare che possa arrivare il prima possibile.".