Il collasso iraniano era in qualche modo prevedibile nel momento in cui l'anno scorso Israele ha cominciato a smontare pezzo per pezzo il cosiddetto autoproclamato asse della resistenza, quindi l'alleanza di milizie Hezbollah in Libano, Hamas a Gaza, gli Houthi in Yemen, Assad che non era ovviamente una milizia ma un governo, in Siria. Questo asse della resistenza non era soltanto la strategia di attacco della Repubblica Islamica, ma anche la sua strategia di difesa. Hezbollah, esplicitamente, questo le autorità iraniane te lo dicevano, me l'hanno detto più volte nelle interviste, era l'assicurazione sulla vita per Teheran, cioè una milizia molto meglio armata di Hamas, con dei missili a lungo raggio precisi e potenti, vicinissima ai confini di Israele, e quindi il ragionamento di Teheran era: Israele non oserà mai attaccare direttamente il nostro territorio, perché altrimenti Hezbollah scatenerebbe tutta la sua potenza di fuoco contro Tel Aviv. .