100 camion di aiuti umanitari entrati nella Striscia di Gaza nel secondo giorno di ripresa della distribuzione dei beni essenziali, dopo un embargo di oltre due mesi e mezzo imposto da Israele. Una goccia nell'oceano, dichiara l'Alto Rappresentante dell'Unione Europea Kaja Kallas, non abbastanza, perché ne servirebbero almeno 500 al giorno per provare a sollevare una popolazione allo stremo, con 14.000 bambini, come annuncia l'ONU, che potrebbero morire nelle prossime ore. Una situazione umanitaria drammatica che si somma alle decine di palestinesi vittime dell'intensificarsi del fuoco israeliano sull'enclave, in particolar modo a Khan Younis, nel Sud della Striscia. Un'azione aggressiva e irresponsabile, denuncia il primo Ministro del Qatar, Mohammed Al Thani, mediatore insieme ad Egitto e Stati Uniti tra Israele ed Hamas, perché l'inasprimento dell'offensiva israeliana per Doha, mina ogni possibilità di pace. Trattative ormai in stallo, indignazione della comunità internazionale, ma un'operazione, quella denominata Carri di Gedeone, che non accenna a fermarsi, e a pagarne il prezzo più alto, dopo 53mila morti dal 7 ottobre 2023, tra cui oltre 28mila donne e ragazze non combattenti, come denunciano le Nazioni Unite, saranno ancora una volta i civili. .