In un clima politico sempre più acceso e in vista delle elezioni anticipate del 23 febbraio, la Germania si trova nuovamente a fare i conti con la violenza. È il terzo attacco in meno di due mesi. A Monaco, durante una manifestazione del sindacato Verdi, un 24enne afgano, Farad N ha seguito l'auto della polizia che chiudeva il corteo per poi accelerare improvvisamente e travolgere l'ultima parte della manifestazione, lasciando una scia di feriti e le loro cose sparse per strada, tra cui un passeggino per bambini. Il bilancio è pesante, una 30ina di feriti diversi in condizioni gravi, tra questi anche un bambino di soli due anni. Il conducente dell'auto, arrestato dalla polizia, è sbarcato nel 2016 in Calabria. È arrivato in Germania come minore non accompagnato. Aveva visto respinta la sua domanda di asilo, ma un procedimento legale ne aveva temporaneamente bloccato il rimpatrio. Già noto alle forze dell'ordine per reati legati a furti e droga, non risulta avere collegamenti diretti con il terrorismo islamico. Tuttavia, secondo fonti investigative, alcuni post sui suoi profili social lascerebbero intravedere segnali di una possibile radicalizzazione. La Procura di Monaco, che ha assunto la direzione delle indagini, ipotizza un movente estremista. Non si sono fatte attendere le reazioni politiche. Il primo ministro bavarese Markus Söder, ha parlato apertamente di un attacco deliberato, affermando che la Germania ha bisogno di una svolta nella politica migratoria. Anche Friedrich Merz, candidato cancelliere della CDU, ha chiesto un giro di vite sui rimpatri e un maggior controllo sulle richieste d'asilo. AFD ha colto l'occasione per ribadire la necessità di un drastico inasprimento delle politiche migratorie, definendo l'accaduto come risultato di un sistema che ha fallito. Sul fronte opposto, il cancelliere Olaf Schulz ha chiesto l'immediata deportazione dei soggetti ritenuti pericolosi, mentre la ministra dell'interno Nancy Faeser ha promesso la massima severità nell'applicazione delle leggi, con il voto ormai alle porte e un elettorato sempre più polarizzato, quel che è certo è che l'episodio di Monaco influenzerà inevitabilmente l'ultima fase della campagna elettorale. .