Le ore 9:34 dell'ultimo giorno dell'anno, è l'ultimo respiro, è l'ultimo giorno in terra anche di Papa emerito Benedetto XVI per lui inizia un'altra vita, quella definitiva, con l'abbraccio diretto di Cristo, a cui ha dedicato ogni fatica e ogni istante della sua vita, un abbraccio da lui così tanto desiderato. Una figura grandiosa quella di Joseph Ratzinger, sacerdote e vescovo, Cardinale Papa che ha attraversato quasi un secolo di storia. Grandiosa non solo per la chiesa ma per il mondo, un pensiero che aspetta ancora di essere approfondito come merita una testimonianza che consola e incita a scoprire la bellezza della vita cristiana, di come la ragione convive con la fede, di come quest' ultima renda la vita lieta e degna di essere vissuta. Alle 9 di lunedì 2 gennaio la salma sarà esposta nella Basilica di San Pietro alla venerazione dei fedeli, giovedì 5 gennaio alle 9:30 i funerali saranno celebrati, in forma sobria, come da lui richiesto, in piazza San Pietro da Papa Francesco, poi come proposto proprio da Ratzinger, la tumulazione nelle grotte vaticane nel Sepolcro che ospitò il suo amico Giovanni Paolo II, fino a quando Wojtyła non venne posto dentro la basilica di San Pietro in un altare vicino la Pietà di Michelangelo. E nella Basilica, nell'ultimo giorno dell'anno, Papa Francesco ha presieduto il tradizionale rito del Te Deum parlando della gentilezza come di una virtù che occorre riscoprire e può cambiare anche la convivenza civile. E mentre il cielo sulla Basilica di San Pietro si tinge di rosso Papa Francesco ricorda il suo predecessore. "Parlando della gentilezza, in questo momento il pensiero va spontaneamente al carissimo Papa emerito Benedetto XVI che questa mattina ci ha lasciato, con commozione ricordiamo la sua persona così nobile, così gentile, e sentiamo nel cuore tanta gratitudine. Solo Dio conosce il valore e la forza della sua intercezione dei suoi sacrifici, offerti per il bene della chiesa". Al termine Francesco è andato a salutare il bambino Gesù del presepe in piazza San Pietro in attesa della messa della mattina del primo gennaio in cui di nuovo parlerà del suo amato predecessore.