Un ordine esecutivo per definire i metodi d'ingaggio delle polizie con le comunità, è quello a cui sta lavorando la Casa Bianca, lo ha confermato lo stesso Presidente Donald Trump Trump, un Trump che, pur definendo l'omicidio di Floyd: “Otto minuti di orrore”, ha ancora una volta ribadito: “Il concetto di legge è ordine”, mandando al mittente l'idea di tagliare i fondi alle Forze dell'Ordine. Ma il Presidente degli Stati Uniti, dopo la morte di George Floyd e la gestione della crisi seguente, da più parti definita: “Non all'altezza”, sembra essere adesso sempre più isolato. Il crescente disagio espresso dalla popolazione americana ha coinvolto anche parte dei repubblicani. Proprio ieri la Commissione Forze Armate, al Senato, guidata dal partito di Trump, è andata contro il Presidente, approvando la proposta del Pentagono di cambiare i nomi di 10 basi militari intitolate ai soldati confederati che all'epoca erano favorevoli alla schiavitù. Negli Stati Uniti, in un numero sempre più crescente di città, i manifestanti stanno abbattendo statue che ricordano i generali del sud. Di mira vengono prese anche quelle che ricordano Cristoforo Colombo, definito assassino per aver sfruttato e ucciso migliaia di indigeni americani, ma sulla rimozione delle statue dedicate al conquistatore italiano è intervenuto anche il governatore di New York, Cuomo che si è detto contrario perché oggi quelle statue rappresentano l'emancipazione degli italiani in America e il loro contributo agli Stati Uniti. Intanto, il prossimo 29 giugno, Derek Chauvin, l'agente che con il suo ginocchio ha tolto la vita a George Floyd, comparirà per la seconda volta davanti al giudice. Nel frattempo uno dei 3 colleghi che hanno partecipato all'arresto del quarantaseienne afroamericano, è stato scarcerato dopo aver pagato una cauzione di 750 mila dollari.