Un'altra giornata di proteste, un'altra giornata con migliaia di persone per le strade di New York ad urlare la propria rabbia contro gli abusi e i maltrattamenti della polizia nei confronti degli afroamericani e delle minoranze. E con la morte di George Floyd il movimento Black Lives Matter è tornato a chiedere con forza una riforma seria delle forze dell'ordine che passa anche da una riduzione dei fondi alle polizie delle città americane. Meno fondi che però per i manifestanti non significa meno sicurezza. Una protesta che adesso prende di mira anche le statue che ricordano i soldati e i generali confederati che erano favorevoli alla schiavitù. Statue che sono abbattute in diverse città americane, ma non solo, anche quelle che ricordano Colombo, definito assassino per aver ucciso migliaia di indigeni americani. Il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che si era già detto contrario a ridurre i fondi alle forze dell'ordine, è entrato anche nella polemica dei simboli confederati. Proprio ieri si è detto contrario all'idea del Pentagono di rinominare varie basi militari, intitolate a confederati. La nostra storia di nazione più grande al mondo, ha detto Trump, non sarà manomessa.