La fila di amici, conoscenti, sostenitori è ininterrotta al cimitero di Borisovskoye alla periferia di Mosca, la paura della repressione non è sufficiente a scorreggiare le migliaia di russi che hanno deciso di rendere omaggio alla tomba di Alexei Navalny. Già nel giorno dei funerali che il regime ha cercato in tutti i modi di boicottare, prima esigendo che fossero in forma riservata, poi dispiegando tutto il suo impressionante dispositivo di sicurezza, era stato chiaro che il pugno di ferro non avrebbe funzionato. In ogni caso una massa enorme di migliaia di persone ha sfidato i divieti, le pressioni delle forze dell'ordine e un tempo gelido perfino per la Russia. Insieme alle delegazioni internazionali tra cui l'incaricato d'affari italiano, Pietro Sferra Carini, si sono accalcati al di fuori della piccola chiesa ortodossa nel quartiere di Maryino, a oltre 20 km dal centro di Mosca. Hanno lanciato i fiori sulla bara al suo passaggio, mentre nell'aria risuonavano risuonavano le note di Frank Sinatra, “My way”, a modo mio. Un ultimo oltraggio al regime, una canzone che più americana non si può, il cui testo suona come uno sberleffo. È stata una sfida e l'opposizione l'ha vinta, sfruttando anche l'enorme attenzione internazionale e la presenza di rappresentanti ufficiali delle cancellerie occidentali, che come scudi umani hanno impedito l'accadere di sgradevole incidenti diplomatici, in un momento in cui le relazioni sono ai minimi dai tempi della guerra fredda, il Cremino ha deciso di non gettare altra benzina sul fuoco. Anche se in effetti la vittoria dell'opposizione e poco più che simbolica, perché se è vero che migliaia di persone hanno sfidato il regime chiedendo la democrazia, la fine della guerra è altrettanto vero che milioni sono a favore dello Zar, condividono la sua politica estera e la cosiddetta operazione speciale in Ucraina. Certo il regime ha scelto la via morbida, ma non ha neanche lasciato correre, sono oltre un centinaio, il numero cresce col passare delle ore, le persone fermate in tutta la federazione perché coinvolte a vario titolo nelle commemorazioni. Però se è vero che queste manifestazioni impensieriscono relativamente il regime sono anche il segno, debole forse, che non tutta la Russia è allineata alla politica di Putin.