Questo è quello che rimane dello Swiss Camp, il campo scientifico remoto situato sulla calotta glaciale grinlandese. Qui ha trovato la morte il suo inventore e fondatore, lo scienziato svizzero Konrad Steffen. Konrad Steffen era arrivato qui da un paio di giorni dopo aver appreso che il campo era crollato a causa dei profondi crepacci formatesi per lo scioglimento dei ghiacci. Siamo nell'unica area abbattuta e percorribile, tutto intorno è un continuo aprirsi di voragini. Il professore è sparito, letteralmente, nel nulla, il figlio Simon che era con lui lo ha cercato disperatamente, ha chiamato i soccorsi, insieme agli altri occupanti del campo, ma i soccorsi sono stati fermati dopo 48 ore infruttuose di ricerche. Konrad Steffen è formalmente disperso, ma non c'è alcuna possibilità di trovarlo vivo. Lo Swiss Camp esiste dal 1990 e rappresenta un'eredità incredibile dal punto di vista dei dati raccolti, una serie inestimabile di dati climatici che ci hanno aperto gli occhi sulle difficoltà che questa calotta attraversa per i cambiamenti climatici e sulle ripercussioni che può avere sulla nostra vita di tutti i giorni. Konrad Steffen è una voce autorevolissima che ha urlato i suoi allarmi ai grandi della terra venuti qua per testimoniare con i propri occhi che cosa è quella che è stata definita una ground zero del global warming. Resta difficile capire quale sarà l'eredità di questo campo, sarebbe dovuta essere l'ultima estate di Konrad Steffen qui, pronto a passare la mano, ma guardando com'è ridotto il campo viene da dire che forse questa è la sua fine. L'eredità sarà difficile da raccogliere, specialmente per un uomo che ha rappresentato così tanto e che è sparito qui, proprio nel suo ghiaccio, aggiungendo un alone di mistero ad un'esistenza grande, degna dei grandi esploratori di queste terre desolate e crudeli, eppure così importanti per il nostro futuro.