La notte di solitudine e di incoscienza in cui Vincent Lambert si è immerso dopo un incidente stradale del 2008, usando le parole scritte dal Consiglio di Stato dello scorso giugno 2014, è terminata. Lambert, tetraplegico in stato vegetativo da più di dieci anni, simbolo in Francia della lotta per il fine vita, è morto poco dopo le 8 di giovedì 11 luglio a Reims. La notizia, che in pochissimo tempo ha raggiunto tutti i media francesi ed internazionali, è stata data dalla famiglia. Martedì scorso era stata disposta la sospensione dell'alimentazione e dell'idratazione del 43enne, dopo anni di lotta giudiziaria intorno a quello che i genitori hanno sempre considerato un omicidio. Ma nonostante le innumerevoli battaglie si sono arresi, definendo pressoché ineluttabile la morte del figlio. Un caso, quello di Vincent Lambert, diventato il simbolo del dibattito sull'eutanasia in Francia, ma che è anche il racconto di uno sconvolgimento familiare. La moglie dell'uomo, Rachel Lambert, come del resto sei dei suoi fratelli e sorelle, nonché il nipote Francois, a differenza dei genitori, avevano infatti protestato per anni contro quello che hanno sempre definito un aspetto inesorabile di questo caso, chiedendo che venisse concesso all'uomo il diritto di morire.