La risposta di Mosca non si fa attendere, poche ore dopo la standing ovation tributata da Capitol Hill a Volodymyr Zelensky. Quella in Ucraina è una guerra per procura. Il Cremlino si rivolge direttamente agli Stati Uniti accusandoli di essere i veri protagonisti della guerra, ormai è chiaro che non c'è nessuna volontà di ascoltare Mosca, sono le parole di Maria Zakharova, portavoce di Sergej Lavrov. Le immagini di Zelensky alla Casa Bianca gettano benzina sul fuoco e fanno crescere la tensione tra le due superpotenze, Putin da una parte e Biden dall'altra. 100 mila vite russe è il prezzo pagato da Putin per la guerra in Ucraina secondo Kiev. Numeri che non preoccupano Putin, che anzi mostra ottimismo, sarà l'anno degli obiettivi raggiunti a qualunque costo e con tutti i mezzi necessari. E mentre la guerra va avanti e il rischio di un incidente nucleare si fa sempre più concreto. Per questo il capo dell'AIEA, Rafael Grossi, è a Mosca per trovare un accordo sulla creazione di una zona di sicurezza intorno alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, secondo i russi le posizioni non sono distanti. Intanto dai territori occupati arriva l'avvertimento del sindaco in esilio di Melitopol', i russi vogliono portare a Mosca 2.000 bambini ucraini. Il pretesto è partecipare a uno spettacolo di Capodanno, ma dall'inizio dell'invasione sono già migliaia i minori sottratti alle famiglie e mai più rientrati in patria.