In pratica, si tratta di svolgere solo un ruolo procedurale. Da un punto di vista simbolico però il fatto che la Russia assume la presidenza di turno del Consiglio di Sicurezza dell'ONU ha un portato enorme. Il suo Presidente Putin ha un mandato di cattura da parte della Corte Penale Internazionale, che non è ONU, ma certamente ha un peso. E non a caso l'Ucraina ha protestato con veemenza per questo avvicendamento. Che è, appunto, solo formale, ma che secondo Kiev potrebbe trasformarsi in una possibilità per la Federazione di dare ampio spazio alla sua disinformazione. Gli Stati Uniti, per ora, si sono limitati ad invitare Mosca ad avere un atteggiamento professionale. Washington, al momento, non vuole premere sull’escalation di tensione con la Russia, ma continua il suo sostegno finanziario e militare all'Ucraina. Ad oggi gli aiuti americani a Kiev sono arrivati a 32 miliardi di dollari. Anche Mosca ha spinto sull'acceleratore, secondo il Ministro della Difesa, Sergej Shoigu, è aumentata la produzione di munizioni convenzionali e a guida di precisione, per completare l'operazione speciale. Uno sforzo reciproco che sul campo si traduce in un sostanziale stallo del conflitto. Tanto che il Capo dello Stato Maggiore congiunto USA, Mark Milley ha dichiarato che è improbabile che l'Ucraina riesca a cacciare tutte le forze russe dal suo territorio entro quest'anno. Intanto tiene banco l'arresto russo del giornalista del Wall Street Journal, Evan Gershkovich, accusato di spionaggio e quello ucraino del Metropolita Pavel, accusato di essere una quinta colonna russa. Da parte sua il religioso, Vicario del Monastero delle Grotte di Kiev, ha dichiarato in aula di essere contro l'aggressione, pur senza menzione la Russia. Ma i servizi ucraini replicano riportando alcune intercettazioni in cui Pavel si rallegra per la presa di Kherson. Intanto cambio al vertice all’Ambasciata russa a Roma: Alexei Vladimorovic Paramonov succede al posto di Sergey Razov.