Per la prima volta la Russia colpisce il palazzo del governo a Kiev nel blindatissimo quartiere Pecersk, a due passi da Maidan e soprattutto dalla residenza del Presidente e dal Parlamento. Un drone è esploso nei piani alti del palazzo e i pompieri hanno dovuto lavorare a lungo per spegnere l'incendio. Quello della notte è stato finora il più massiccio attacco russo dall'inizio della guerra, 805 droni e 13 missili in poche ore su otto regioni del paese. Colpire la sede del governo è un gesto simbolico particolarmente esplicito sulle volontà di pace di Mosca. Mai i missili russi si erano spinti a tanto, il che fa anche capire quanto siano reali le richieste russe sul cambiamento del governo a Kiev, che Mosca da sempre definisce nazista. Come a dire se non cambia, siamo in grado di abbatterlo. Se l'attacco alla sede del governo è simbolico, il bilancio della notte è invece tragico. I corpi di una mamma e del figlioletto di due mesi sono stati estratti dalle macerie in un altro quartiere di Kiev, mentre il bilancio totale supera le 10 vittime. Il Presidente Zelensky denuncia giustamente questi attacchi come un crimine deliberato del Cremlino e un tentativo di prolungare la guerra e sente al telefono Macron per discutere di nuove misure di difesa. Durissima la reazione della Presidente della Commissione UE Ursula von der Leyen. Ancora una volta il Cremlino sta prendendo in giro la diplomazia, calpestando il diritto internazionale e uccidendo indiscriminatamente. Anche per il premier inglese Starmer Putin non prende sul serio la pace. Il governo russo invece, andando contro all'evidenza delle immagini e delle vittime civili, dichiara di aver preso di mira solo siti militari e infrastrutture di trasporto. Gli attacchi russi hanno colpito in una notte 37 diverse località, distruggendo case, ponti e infrastrutture civili. La risposta ucraina è stata ancora una volta indirizzata contro le infrastrutture energetiche russe, i droni di Kiev hanno colpito e mandato in fiamme un oleodotto nella regione di Briansk. Questo mentre l'intelligence militare di Kiev fa sapere che Mosca avrebbe dispiegato sul campo in territorio ucraino ben 700.000 soldati, più del doppio di quanti erano nel 2022 pronti per un'ulteriore spallata alla linea del fronte. .























