Il terrore di Sergej è iniziato prima della guerra, a Mosca, filmmaker, si occupava di documentari e pubblicità. Con l'invasione la Russia ha vietato l'associazione del giallo e del blu, i colori della bandiera ucraina negli spot. La creatività si è spenta, progetti e opportunità sono svaniti. Dettagli di un'oscurità che ha indotto alla fuga milioni di persone ma nella storia di Sergej c'è un precedente importante. Sensibilità, empatia lo hanno portato a rischiare tanto fino ad aiutare i cittadini ucraini che dalla Russia sono stati costretti a scappare attraverso dei numeri telefonici di emergenza clandestini. Poi, con la grande mobilitazione si è presentato per Sergej un doppio rischio: essere arruolato nell'esercito o essere arrestato per aver aiutato cittadini ucraini. E così a sua volta è fuggito in Georgia ma per passare il confine, a piedi, è stato necessario pagare gli abitanti del territorio di nazionalità russa che fanno la spola ossia dei trafficanti.